Questa mattina, 18 febbraio 2022, diversi compagni del nostro gruppo si sono recati, su invito di studentə di alcuni collettivi, alla manifestazione indetta dal movimento “La Lupa” – scuole in lotta, soprattutto dopo la morte dei giovani Lorenzo Parelli, di 18 anni, e di Giuseppe Lenovo, di 16 anni, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa di un movimento sorto spontaneamente, lontano da etichette e strumentalizzazioni ma con le idee chiare su obiettivi e modalità, prendendo parte ad un corteo in cui a emergere era solo la bandiera del movimento stesso e dei singoli licei. Prima della manifestazione abbiamo deciso di lanciare un messaggio di solidarietà attraverso uno striscione di denuncia per le morti sul lavoro, sia di lavoratori che di studenti. Cosa dire di un movimento studentesco che ogni giorno assume una crescente consapevolezza della propria lotta e pretende un radicale cambiamento attraverso una reale autodeterminazione? Il corteo ha raggiunto quasi 1000 partecipanti e si è mosso senza timore di fronte al consueto dispiegamento repressivo-poliziesco, partendo da piazza Vittorio e arrivando ai Fori Imperiali. In diversi punti del corteo i/le compagnə studentə hanno interagito con persone che li incitavano ed applaudivano dalle finestre, segno che la loro lotta sta entrando nel cuore di tutte le menti libere. Questo aspetto va sottolineato perché confuta ampiamente le fake news create ad arte per dipingere il movimento come “infiltrato da realtà esterne”, “anarchiche” (nella solita accezione propagandistica e dispregiativa che ben conosciamo). La speranza è che vedere ragazzə giovanissimə scendere in piazza per rivendicare il loro diritto alla vita rifiutando vecchi e nuovi metodi di sfruttamento apra gli occhi ad un’opinione pubblica che per troppi anni è rimasta ipnotizzata da menzogne e propaganda reazionaria. La corsa della Lupa continua…
Gruppo anarchico M. Bakunin
PIATTAFORMA RIVENDICATIVA UNITARIA
CONTRO QUESTO MODELLO DI SCUOLA PER CONQUISTARE IL FUTURO!
Contro questo governo e questo modello di scuola le studentesse e gli studenti di tutta Italia accendono la miccia del conflitto!
Da anni come studenti e studentesse ci mobilitiamo contro un modello di scuola costruito a immagine e somiglianza di un modello basato sullo sfruttamento e sulla competizione. Abbiamo percorso tanta strada fino all’assemblea studentesca nazionale che si è svolta a Roma il 5 e 6 febbraio: una nuova generazione di attiviste e attivisti, di studentesse e di studenti, tornata finalmente protagonista nel paese, si è confrontata su pratiche di lotta e prospettive da raggiungere collettivamente.
Il governo attuale, così come quelli che si susseguono da decenni nel nostro paese, continua a disinteressarsi della nostra condizione come giovani studentesse e studenti, continua a reagire alle mobilitazioni studentesche prima con l’indifferenza e poi con la forza delle cariche e della repressione poliziesca.
Per questo abbiamo voluto due giorni per ragionare e trovare parole d’ordine comuni che sappiano parlare a tutte le studentesse e gli studenti che hanno animato le piazze per Lorenzo, contro l’alternanza scuola-lavoro e la nuova maturità, consapevoli di avere ancora miglia da percorrere.
La repressione delle istituzioni, dalle sanzioni nelle scuole fino alle vergognose cariche sulle manifestazioni studentesche sono i sintomi della totale distanza tra noi e chi decide sulla nostra sorte. Rispediamo al mittente le parole della ministra dell’Interno Lamorgese che tenta di criminalizzare le lotte studentesche e di dividerci tra “buoni” e “cattivi”, una tattica vecchia volta solo a proteggere le forze del (dis)ordine.
Scendiamo in piazza in tutta Italia il 18 febbraio per l’ABOLIZIONE DEL PCTO, EX ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. Vogliamo i privati e lo sfruttamento delle aziende fuori dai nostri istituti. L’aziendalizzazione produce solo morti, disuguaglianze e precarietà. La scuola deve essere luogo di formazione collettiva, non di educazione al precariato e a un non-futuro privo di prospettive.
[Sullo stesso argomento: https://umanitanova.org/gli-studenti-romani-e-lalternanza-scuola-lavoro-pcto/ ]
Sosteniamo le lotte studentesche-comunicato da Livorno
Su la testa! Autorganizzazione studentesca
La mobilitazione studentesca ha portato alla ribalta le nefandezze del sistema scolastico nel nostro paese. Il percorso di lotta studentesco autorganizzato e autogestito rivendica il Diritto allo studio universale per tutte e tutti e si è distinta per i contenuti di lotta, l’azione diretta, i comunicati e i reports condivisi nelle scuole durante le occupazioni, nelle riunioni e nelle assemblee cittadine e nazionali con le altre realtà sociali. Le rivendicazioni studentesche sono state infatti un prezioso contributo alla costruzione con i lavoratori e le lavoratrici del percorso che ha portato alla proclamazione dello sciopero generale nazionale dell’11 ottobre del sindacalismo di base e conflittuale, alla giornata di mobilitazione nazionale a Roma contro il G20, al NO Draghi Day di dicembre, iniziative di protesta unitarie autorganizzate e autogestite dal basso in maniera orizzontale che hanno avuto l’ambizione di dare corpo e voce all’opposizione sociale nel nostro paese attraverso percorsi di lotta realmente condivisi. Le/gli studenti denunciano il fallimento della scuola dei presidi manager, dei fondi destinati alle aziende private anziché alle urgenti necessità scolastiche rivelando con determinazione le responsabilità del governo Draghi nel continuare a sostenere le associazioni padronali di Confindustria con la compiacenza dei sindacati concertativi CGIL CISL UIL. Denunciano il divario tra gli istituti tecnici, professionali e i licei, il persistere di edifici fatiscenti, la mancanza di organico nel personale scolastico e il persistere delle classi cosiddette “pollaio”. Contrastano il modello di scuola attuale i cui provvedimenti si muovono in direzione opposta e contraria a stimolare e sostenere la ricerca, la conoscenza e a sviluppare il sapere critico. Dissentono dal metodo della lezione frontale, della competitività sfrenata incrementata dalle prove INVALSI, della didattica delle crocette, dalla presenza nelle scuole di aziende e multinazionali, tra cui l’ENI, che traggono profitto dal saccheggio delle risorse idriche ed energetiche che, oltre a devastare l’ambiente e la salute, sono spesso la causa di guerre per il controllo geopolitico dei territori. Rivendicano una scuola laica, transfemminista, antirazzista. Da anni denunciano il fallimento dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento); l’Alternanza scuola-lavoro è stata introdotta tra il 2003 e il 2005 dall’allora ministra Moratti, prima facoltativa e poi obbligatoria, ed è stata estesa ai licei dalla “Buona scuola” del governo Renzi. Nel 2018 l’Alternanza scuola-lavoro è stata ribattezzata PCTO ovvero prestazioni lavorative gratuite obbligatorie da parte di studenti e studentesse. Numerosi sono stati gli incidenti anche mortali accaduti durante lo svolgimento dei PCTO fino alle morti recenti di Lorenzo Parelli, 18 anni, Giuseppe Lenoci, 16 anni la cui notizia è stata l’occasione per suscitare l’interesse delle prime pagine di noti rotocalchi e social networks. La mobilitazione studentesca non ha esitato a cogliere spontaneamente gli inviti individuali e collettivi, per dare voce alle loro istanze di lotta per un cambiamento reale. Gli/le studentesse rivendicano la loro autorganizzazione all’interno della comunità educante in quanto soggetti e parte protagonista integrante della vita scolastica e ripudiano il ruolo di oggetti pietrificati, di discenti passivi, di sdraiata manodopera gratuita, sancita dal PCTO e abnegata allo sfruttamento nelle aziende private e pubbliche fino alle caserme come stabilisce l’accordo di dicembre 2021 dell’USR (Ufficio Scolastico regionale) siciliano. Le istituzioni non hanno esitato ancora una volta a mostrare la loro vigliacca risposta alle manifestazioni di dissenso e opposizione sociale con manganellate nelle piazze durante le manifestazioni, azioni repressive nelle scuole e spropositati provvedimenti disciplinari per intimorire l’autorganizzazione nell’autogestione del percorso collettivo di lotta locale e nazionale di fronte all’ingiustizia sociale e alla negazione dei diritti denunciati dagli studenti e dalle studentesse. La pandemia ha messo a nudo le criticità radicali già esistenti nel sistema scolastico preesistente e il movimento studentesco ha mostrato in concreto di non essere più disponibile a tacere, di voler prendere in mano la propria vita, qui e ora, contro un modello di scuola d-istruttivo che inaridisce e sdraia le coscienze per una scuola alternativa direttamente partecipata. Finalmente il pensiero critico studentesco non è ignorato e trova il suo spazio di visibilità e attenzione, buca lo schermo e le pagine dell’informazione, per la maggior parte terreno adulto egemonizzato ed egemonizzante, gli studenti e le studentesse medi sono ancora oggi soggetti portatori di contenuti di lotta e capaci di azione diretta autorganizzata e autogestita.
Gruppo Anarchico C.Cafiero FAIRoma